Il padre dei tamburi

E mentre vago per i confini di questo mondo sempre meno intenso
riporto il battito di ali di piombo
carovane di figlie immolate
sono lucciole a farmi strada
su questi altipiani tra il confine dei boschi
Ho suonato per gli dei che danzano
lacrime di fuoco del perfetto amare
Un segreto velato
da brina che avvelena
Prosciugarsi di vita ad ogni battito
di questa pelle che assorbe i tuoi sogni

Il cosmo in scatola

Era imprevedibile saper plasmare
Modellare con i frammenti del mio cosmo liquido
Scegliere le frasi che hanno creato
sistemarle su scatole di ottone e sale
Ho preso il meglio del mio sorriso
dei miei giorni
degli sguardi che mi hanno bruciato l’anima
Degli amori che ho sconfitto
Delle pretese che ho incendiato…
E le ho chiuse in un cosmo in scatola
danzante al centro esatto di questo universo in piena apocalisse
Salvando così
Tutti i frammenti dello specchio
che ho distrutto alla mia nascita…

L’anima del mare

Ricordo quei tempi
ferro e latta orgogliosa
era la seconda pelle che mio padre avrebbe voluto
Pizarro costruiva ponti con piccoli pezzi di pane
io sono qui a combattere le giornate felici
Sono l’assassino di Don chisciotte
la tortura di Magellano
La sfida ignorante di Colombo…
Cibata di voi tutti
e ancora mi adorate
Sono il dio perfetto delle vostre speranze
ma non sapete
dei sacrifici che sempre più esigo
Sono l’anima del mare
un filo d’oro che scorre nell’immenso
a catturar voi
che siete cibo per i miei sogni


Lampo Attore

Sono passi incoerenti quelli che scorrono su questa polvere
su un palco stabile senza attori precisi
Un lampo che diventa forma e parole
gesti di un dio di questo recitare frenetico
Scivola ancora lungo i fianchi di un amato versare
coppe e libagioni sempre troppo dolci da poter bere
Amerò questo sogno di prosa
come un vento che trasporta il mio volere a te..

Il marchio dell’esarca

Rimane solo un segno
Indelebile e pulsante
La caparbietà di un conscio correre verso l’inizio
Sono incerto nel mio fare se non per una volontà diversa
Ombre che nascono da mani aperte
E fan tacere insulti del tempo
Sia per sempre la mia sola vita a render folli le menti
Sia sempre una macchia d’oro a incidere sulle vostre anime
Così si possa riconoscere la mia e vostra pratica
Sia simbolo di libertà e non di stupida assenza
Rimanete incerti nel decifrare il mio giudizio
Solo al termine capirete ciò che avete perso durante il vivere

Hippocampus

Rincorrono i tempi sommersi
Piccole spade impazzite
Rinascono ogni secolo attraverso i loro silenzi amari
Volano in un cielo d’acqua e vita
E rimani per un eternità a vederli amare la loro semplice volontà
Figli di un passato mai accaduto e di geni indecisi
L’orma di due amanti calpesta i desideri
Mentre la folla che resta non capisce l’intimo respiro
Siamo amanti e immortali in questo cielo blu
Siamo l’araldo della vita che nasce dall’oscurità
Potresti aver amore più intimo di questo?
O lascerai che i tuoi bisogni ti rendano schiavo?

Volo di Fuoco

Ho un tatuaggio sulla spalla inciso dal fuoco di un drago giovane
Ha una voce lieve nel suo insegnare
Ha tuoni per inveire contro la stupida maldicenza ottusa
Ma sono nuvole e son bestie da mitologica speranza
Quelle forme che accostano il passaggio delle mie passioni
Appena apparse sulla tela che ne decide il sapore
Apro ancora una volte le ali a questi cieli in fiamme
Volando fino a che non si esaurisca la mia stessa volontà
Sentimi quando attraversi il mio spiarti
Avrai regole di ghiaccio e passione
Geometrie indecenti per rivedere i tuoi desideri in schiavitù
Rinnega la debolezza del tuo desistere
Lascia che io scorra nel sangue dei tuoi avi

L’orma del totem

Quando cantai ere passate nessuno volle ascoltarmi
Il mio canto sapeva di miele ed estate
Non esistevate ancora quando volli sognarvi
Sono semplicemente nata quando mi sono amata abbastanza da non ricordarvi
Mentre tutto passava e diventavate giovani leoni ciechi
Io sparivo nel mio sogno eterno
Vi ho lasciato un sogno inciso sulle montagne più alte
Dove pochi potranno goderne la speranza

Amate il vostro sogno migliore
è nascosto nella mia orma…

L’Araldo

Ho camminato nei venti che portano semi d’argento
Nel buio che sovrasta i pensieri più dolci
Un viaggio dentro i propri abissi
Per diventare cieco d’orgoglio al tramonto del desiderio
Sceglimi come asta da guerra
Nelle tue battaglie più invidiate
Sarò la tua forza nel giorno della vittoria
Dove la speranza di riposare diventa vana
Avrai il coraggio di issarmi al centro del tuo abisso?

La danzatrice di seta

Lascio orme di fuoco sui passi di una musica antica
Inventata dai djinn nei deserti all’alba
Quante volte mi hai intravisto nei tuoi sogni?
Quante volte ti sei svegliato piangendo per non avermi trovato?
Riposa nella tua realtà
Poiché ti attendo nel sogno

Sarò l’amante leggera che solca le tue passioni

Lasciandoti morente di desiderio
Non sarò mai sposa
Non sarò mai madre

Sarò solamente il tuo rimpianto più grande

nell’attimo stesso che i mondi collassano morendo

L’oplita

Non ho mai dimenticato il gesto del mare
Risplende oltre il fermo volere del mio braccio
Il mondo finisce dove il mio occhio mira
Il respiro è folle e calmo
Raccoglie tutte le speranze di chi crede nel mio bottino
Sono nato per questo…
Ho cresciuto la mia mano per tutto questo!
Mille le guerre che mi hanno visto nascere
Mille le speranze di figli futuri
Ed ora per l’ultima volta lancerò il mio cuore oltre il mondo che subite…

La solitudine del mago

Riesco a malapena a guardarti negli occhi
Ogni volta che lasci andare il tuo sogno rimpiango di non esserti lontano
Rimango qui statico nel nulla che ho creato
Fino a urlare di gioia nelle luci che si avvicinano
Perché dovrei tornare?
Farmi assaggiare lentamente come desideri mai sperati?
Non sarò certo schiavo dei tuoi pudori
Avrò ombre su cui disegnare con luce e fuoco
E un mondo da ricostruire dove tu non possa avvelenarmi il respiro…

Eterni Amanti

Veniamo dal tempo
E corriamo insieme alle ere
Testimoni di quanto accade nelle pieghe dei sogni
Potremmo sperare per ognuno di voi
Ma sarebbe inutile donarvi i fuochi che ardono nell’anima
Li usereste contro voi stessi
Facendo desistere il cielo ad amarvi
Siate la gioia dei giorni
La luce dei vostri dubbi
Non dimenticate che ci siamo amati in eterno
perché voi possiate desiderare
Siate monito e lama
Mano e ghiaccio
Siamo gli amanti osservati
E cantiamo le nostre file d’oro nei vostri sogni

Il cieco capitano

Questo odore di mare mi lascia vivere senza ricordi
Si sfama delle mie delusioni come un pesce volante che arde
Eternamente legato al respiro di questo prato azzurro
Cavalco la schiena del mondo come un viaggiatore immortale e prigioniero
La scia è un messaggio per coloro che ho dimenticato
Un pegno d’amore che ne traccia le parole
La mia nave è di terra e passione
Sceglie i suoi marinai tra i porti del cielo
E naviga sognando su infiniti mari profumati….

Icaro di Fuoco

Non ho ascoltato i consigli del padre
Ma ero sordo dal vento che mi seduceva
Le mie ali le hanno tarpate nel giorno in cui nacqui nel mondo
La pietra era quanto più morbido esistesse
Per la mia anima intollerante
Decisi di amare la realtà con follie cantate
Spiccare il volo nel momento in cui gli dei avessero avuto pietà
La libertà del cielo l’ho conquistata insultandolo
Tuffandomi in mare come un sole al tramonto…

Schiava del deserto nascosto

Potete spiarmi ogni giorno
Nei deserti delle emozioni che percorrono l’uomo
Sono colei che danza dimenticata dai desideri
Schiava di un deserto nascosto
Ho raccolto le sconfitte di un universo
E adornano le mie tende dorate
A ricordo di chi ha lasciato la vita
Per farsi scorrere i giorni lungo la schiena
Danzerò in eterno lungo i fianchi del mondo
Fino a che non tornerete a desiderare..

Il traghettatore di sogni

Lasciami navigare nelle tue acqua più scure
Mi pagherai con parole dimenticate
Fasciate da strali d’oro e fulmini speziati
Accetto monete antiche
Sagge come l’oro dei cieli
Forti come le rocce dell’olimpo segreto
Sali ancora una volta
Come hai fatto ogni giorno della tua vita
Ti traghetterò sull’Averno dei pensieri
Fino a farti giungere al centro della tua accusa
Sali…

Il circo delle rocce

Rimango in equilibrio sul gesto del tuo volere
Senza respiro attendo la condanna
Non ho che universi da far scorrere lungo la mia ragione
Diventano farfalle inventate da bambini scalzi
Fermo!
Ancora immobile…
Così in eterna attesa della scadente prosa
Dove tutto si ciberà dei miei sogni accatastati
Nelle pareti del mio nido
Ancora immobile!

In memoria

Dimenticano ogni volta che posseggono
Mentre giochiamo su prati eterni
Qui nulla potrà accadere alla nostra sete di vivere
Non ci saranno uomini che invidiano la nostra gioia
Non potrai venire a sentirci cantare
Potreste portare l’ombra nel cuore
Siamo la corsa della vita
Che voi volete fermare
Dove la vostra ipocrisia diventa falsa speranza
Ma dove siamo ora…
Non potrete più amarci ferocemente

(dedicato a tutti i bambini vittime degli “uomini”)

Salvami

Imprigionami nei tuoi ricordi
Affinché io possa vivere in eterno
Fammi scorrere nel vento dei tuoi capelli
Dove la vita ha ancora un sapore di gigli
Giustifica la mia assenza
Con alberi in fiamme
Con coppe d’argento svuotate dall’ingordigia di un amore malato
Lasciami scorrere attraverso le valli del cielo
Tra le dune dei deserti in fiamme
Tra le montagne segrete dell’universo
Ad ogni luogo canterò una docile canzone
E il mio messaggio sarà la rivelazione del folle
Mentre tutti i templi crolleranno come polvere nera
Salvami ti prego..

Il canto della Shin

Dio mi pronunciò quando volle donare il fuoco alla vita
Creò i segreti e il visibile
Sono il sibilo senza voceLa speranza del divenireHo le mie forme
Danzo nel ventre del cielo
Sono acqua di fuoco
E scaldo fermando il vento
Sono la creazione e il tormento…

Prigionieri di un sogno malato

Hai mai cercato di respirare oltre questo filo spinato?
Taglia le labbra ai miei sogni
Ma l’aria dall’altra parte ha un profumo migliore
Da questa parte è solo grida e pianto
Hai mai guardato il sole oltre il filo spinato?
E’ più brillante
Qui da noi è bianco come il nostro sperare
Lascia la tua lacrima aldiquà del filo spinato
Mi disseterò appena prima di dormire in eterno
E mentre corri aldilà della trincea
Ricordati che noi viviamo per sempre dietro al filo spinato

(Per tutti coloro che hanno saputo sognare nei campi di concentramento)

Ferocemente Dolce

Mi sono apparse le voci a confrontarsi con i miei desideri
Intravedo quelle guglie di una città senza forme
Si manifesta tutto nel suo incidere lento
Come novello efesto architetto dei sogni più arditi
Ho volato attraverso i tuoi canti
Ma non ho trovato altri cieli più raggianti
I profumi si stendevano su strade improvvisate
Ed è tutto una sola istantanea
Troppo imponente per esser viva agli occhi dell’uomo
Vi basti sapere che quelle guglie vivono per se stesse
Non hanno volontà se non quella di un sogno
Camminavo e mentre ascoltavo imparavovi regalo un mondo ferocemente dolce
affinché voi siate meno attenti a ciò che guardate
e capiate ciò che non potete vivere

Heopolis

Il testamento della terra e una palude in fiamme.
la fenice rinasce dalle ceneri dei sogni che ci sono scappati dalle mani legate.
accogli le nostre preghiere di fango dorato respirate in silenzio

La farfalla Drago

Dipinta da dei dimenticati
sono nata tutta una vita per rendermi conto di esistere
il fuoco che mi plasma porta fiori di pesco gentili
ne crea torriLasciami scorrere nel solco del tuo sorriso
profumerò di aceto e guerra
portando i miei figli in polvere
oltre le tue barricate di ferro… d’avorio in ebano antico…

Parole Nuove

Da quel che rimane del mio mantello
nascono rari fiori di pura luce
L’anima del vento in una bolla d’acqua
la coscienza di esplodere in un forsennato bacio
E corro salendo al cielo
portandomi dietro storie al rovescio
dissipando le paure di queste statue di sale e pietra
Sono colei che ha viaggiato e ad ogni passo nascono mondi
diabolicamente puri
per poter cancellare un altro pezzo
di questa catena che lega la mia anima

Il grano e il Drago

Sei rimasta li
stesa su un grano leggero
trasudavi lacrime dorate
che racchiudevo …in scrigni di cristallo e avorio…
Sentirti parlare mi ricordava il vento nel deserto
poteve portare acqua alla fonte
ma le tue mani si aprivano troppo in fretta
Avresti potuto trattenere i nostri ultimi sorrisi?
Potevi forse ricordare il nostro futuro amore?
Tutto gira intorno ad un campo di grano dorato
mentre draghi alzano il muso verso il sole
Sei il mio peggior ricordo
di quando uccisi il tuo sguardo
per non poterti amare…

L’amato

Penso e ritorno in vita
Cinta di un mondo in bilico sul mio sogno
E’ un amante scaltro colui che danza intorno
Sono e senza mai esser stato
Ricopro le vetrate di un universo amante
Rinasco nel ventre del silenzio
Rinasco senza aprire gli occhi
lascio che mi si ami con silenzi incessanti
per poi infine prender il posto
nelle file di una tela nera..

Dipinta da folli comete

Tutto aveva un sapore di buio e sale
Nel caos che esploravo
ti ho intravista che brillavi tra soli urlanti
Ho cercato le più folli comete per poterti rubare all’infinito
Comete di ghiaccio e fuoco per dipingerti in questa piccola realtà
Sei figlia di universi docili e feroci
Hai viaggiato fino al momento in cui ti ho sognata

Mentre assurdi lampi gettavano buio su anime leggere
Tu donavi la parola al vento e la volontà alla frenesia di un secolo

Ora
Lascia la tua corsa
E rinnova la bellezza a quanti non possono che sognarti