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La cuoca prepara…. stasera cibi senza sapore per ascoltare meglio le parole che sussurra, in ginocchio davanti all’altare delle sue speranze….

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La cuoca si è seduta sulle ginocchia… ha cantato…. ha parlato.. ha sorriso… ha letto e subito dopo si è buttata a terra…. senza carica… mi accorsi dopo che si era strappata le schegge dal cuore da sola…

La Cuoca

La cuoca è una favore alla notte
Un dimenticato immaginario che si trasforma in pace
Ha una carica e molle
Siamo noi a dargli quelle poche speranze di vivere
La cuoca obbedisce
la cuoca comanda
la cuoca sogna tra ingranaggi quasi umani
La cuoca domanda
La cuoca risponde
Ha un sogno impigliato nelle sue molle
Non riesce a farlo fuggire
e là rimanendo marcisce e la fa tremare
La cuoca abita
ma non la vedi
Silenziosa canta
e ama
La cuoca miscela polvere di uragano e acqua di stelle
ma ancora non ha imparato a berne l’essenza
La cuoca mi ama
ed io la comando
Gentile per non esser inventata
rabbiosa per non esser baciata
La cuoca inventa storie
ed io dormo in esse
La miglior favola
parla della morte della gioia
La cuoca non ha cervello
solo scatole di ricordi vuoti
La cuoca parla
ma non si ascolta
La cuoca perde
quando vince e può vivere
La cuoca non ha respiro
Si ciba del nostro ultimo sospiro
La cuoca è amata
ma non sfiorata
La cuoca è tutto ciò che mi rimane
di queste rovine del mondo

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Sono in ritardo la cuoca e già attiva! mentre aspettava si e tinta il viso con la cenere di vulcano… ora ha carica strana. impugna due soldatini di pezza. ad uno fa ripetere: perderemo.
all’altro: non C’è mai stata guerra. la cuoca fa tenerezza con il suo mal di sogni…

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la cuoca vuole teatro! immortalare la sua storia mescolando virtuale e reale.. un teatro perenne dove l’eco si ripeto come la dannazione di atlante… ora servono attori… venite se avete abbastanza paura…