Aspettando chi aspetta Godot

Estragone Jr:
Esser consapevoli di andate senza ritorno
ballate senza volontà
annoiate a intermittenza
scelte comuni di paladini del mentre inesatto
Tempo perfetto per viaggiare senza più mete
alla base del “dove vai”

Vladimiro Jr:
L’andata è un ritorno contraffatto, ballate e danze da risvegli part-time nel mentre che non trova plausibili collocazioni nel tempo che non c’è…

Estragone Jr.:
il tempo c’è eccome, si presenta con il catalogo degli anni sotto braccio, apparentemente anestetizzato dalle parole che un becchino vestito da pagliaccio che percorre reparti di terapia distensiva…

Vladimiro Jr.:
Quel catalogo non lo hanno mandato quei farabutti emissari di lancette a salve, la parole ingolfano la gola nel reparto della pet terapia. Mi hanno affidato un dromedario che dorme sul mio letto e pretende di baciarmi alla francese ma puzza come un rancio scaduto…

Estragone Jr.:
Sei fortunato, il dromedario che tu rifiuti era l’amante di lady chatterly nei tempi andati, una mata hari caduta in disuso per il troppo abuso. Le lancette sono perfette frecce all’arco del non tempo, l’inversione di marcia di chi nasce tentando ad ogni costo di non vivere

Vladimiro Jr.:
Capisco, in effetti tenta approcci maldestri e scivola mugugnando un poco. La freccia spuntata è una dotazione di serie. Il lancio ha un effetto boomerang non del tutto gradevole. Il tempo esiste nell corsa per fuggirne…

Estragone Jr.:
Ma se ti fermi e lo affronti scopri che non esiste, diventa fuoco liquido che rinfresca le idee. Consiglio una terapia d’urto al dromedario innamorato, una variegata opzione di assenteismo dalla vita prima e dopo i pasti

Vladimiro Jr.:
Ma è sempre di fronte alla tv a vedere Patty e piange come coccodrillo della lacoste. Proverò con la terapia d’urto affittando un buttafuori della locanda degli avvinazzati per redimerlo a colpi di bromuro…

Estragone Jr.:
Cucilo all’interno così si inalbera con sottintesi invasati da forme di retroscena alla greca. Il buttafuori per sua natura sta fuori, dovresti prevedere Bernacca con sedute spiritiche al gorgonzola così eviti la freddura del prossimo aprile venturo futuro. Mandiamo cartoline agli avvinazzati, avranno di che scrivere negli angoli

Vladimiro Jr.:
Ipotizza tesi sconfessate dagli esperimenti che compie con il breviario del piccolo chimico in età avanzata. Ho provato ad invocare lo spirito di Bernacca ma non si schioda dalla nuvola che ha preso in affitto da Sky il farabutto. In quanto agli avvinazzati stanno tutti scrivendo fuori dal foglio: indelebili tracce d’anonimati resi celebri…

Estragone Jr.:
Venderemo tavoli in legno scurito dal vino rosso come reliquie del navigare inverso, Bernacca non è cattivo lascia a desiderare piccole rusalkas a cui non ha ancora pagato le marchette per aver il tempo anticipato. Siamo figli di quel breviario, brevemente ci castriamo tutta una vita tra il nascere e il morire

Vladimiro Jr.:
Famoso anch’io per l’anonimato ho fatto incetta di tavoli da rigurgito per gli sport estremi. smoking a meno cinque gradi, jumping senza corda dal tavolo alto come una pila di tavoli. Voli esemplari tra la genesi ed il mogano vicino alla lapide pronta per l’uso…

Estragone Jr.:
L’anonimato sa di esserlo? O non si trova guardandosi negli specchi retrovisori? Sono danni ai collettori principali dei carburatori essenziali di questa vita che sfugge a chi ne sopporta le conseguenze idrauliche, come al risveglio è una cerimonia improvvisata. Per lo smoking io ci meterei un cravattino a pappagallo. Il farfallino non scende oltre la manica e dura un solo giorno

Vladimiro Jr.:
L’anonimato si cerca negli scoli rattoppati, i carburatori non so cosa siano infatti sbiello la testata che sempre si cruccia dell’esito infausto. La gente plaude sforzi di stitico…

Estragone Jr.:
E rimarremo ancora ad attendere chi attende

Vladimiro Jr.:
Nell’attesa che il tempo colmi l’attesa…

Estragone Jr.: Caria Giovanni Battista

Vladimiro Jr: Roberto Capponi


Pan ed Eco

Pan: Troppa luce…. preferisco la penombra….

Eco: Socchiudi gli occhi…mi vedrai in penombra..contorni sfumati….colori soffusi…e sole in pausa…intanto tu parla del tempo che scorre…finche’ capirai che per riaprirli e vedere tutto chiaramente avrai bisogno di qualche istante di ripresa in accodo lento….

Pan: Sono cieco dalla mia prima nascita millenni orsono…. condiviso da luce e ombra…. la completa forma del tempo che scorre nelle vene di un dio nei boschi….. del resto preferisco rimanere tra le querce a contemplare i secondi che danzano piuttosto che non attenderti mai….

Eco: Sono cieca dalla prima volta che me ne sono resa conto….divisa fra la luce e una penombra tenera…sono una fata dei boschi in missione di pace….e vivo sopra la corolla di un fiore nascosto sotto una quercia che ombreggia e costeggia un rigagnolo d’acqua piovana…le ranette mi svegliano a l mattino e mi costa fatica tenerle al riparo dai predatori.. E danzo sul tempo che scorre aspettandoti senza sperare che arrivi mai…..

Pan: E in ogni corteccia lascerò un messaggio…. un invito ed una sfida….. saranno parole antiche… di chi solo ha saputo invadere le colline a nord… Bruceranno sui monti i falò di Tara… saranno ancora le mie orme a coprire gli spazi in cui rimani ad attendere la scelta del tempo. Non temere avremo un giorno oltre questo tempo.. creato appositamente per noi.. da qualche viso di pietra nascosto tra le felci

Eco: Sulle colline a nord ho fatto la mia casa..adoro il nord perchè è sempre piu’ verde…le parole antiche saranno saldate al mio polso con le foglie di una felce trattata con odori di bosco e cinghiali selvatici…accettero’ gli inviti e superero’ le sfide avro’ con me un’ascia che non odorera’ di guerra sara’ di parole create ogni giorno per te…copriro’ le tue orme con le mie viaggeremo insieme ma paralleli per coprirci le spalle e i pensieri il giorno oltre il tempo arrivera’ …e il viso nascosto dietro le felci sara’ quello di un nemico tramutato nel nostro miglior amico…sara’ lui il nostro spirito guida…..

Pan: Anam cara…. si sveste dei suoi lampi per ingioiellarsi di terra scura…. un dipinto della terra soffocando le foglie che morenti attendono di esser dimenticate…. Ho burro e sale per renderti omaggio… saranno le mie mani a coglierti prima che la realtà invada il mio regno… scorro nascosto tra foglie e acqua di ghiacciaio…. ti illudo di aver trovato… ti smentirò la volontà…. fino a farti render conto che invece è tutto vero…

Eco: Mi tingo viso e corpo con terra bagnata di rugiada…i gioielli lilascio ad altre…Le foglie saranno la mia coperta di ricordi per dare cibo alla natura …Il burro e il sale li usero’come crema di saggezza e ti offriro’ un calice di cocco e funghi adorno di foglie di menta selvatica come benvenuto…Prima che la realta’ ti colga sognando faro’ del tuo sogno un sogno infinito …arrivi fra le foglie e ai miei occhi sei gia’ apparso da tempo..Annulli la volonta’ e mai sapro’ dirti se mi rendero’ conto che è tutto vero….

Pan: Ora sognati e insegnami ad attraversare quei deserti che metti come monito. Voglio raggiungere quelle storie che non hai mai raccontato… imparare quei disegni del tuo sguardo che hanno ripetuto al mondo: io vivo. Scegliti scegliendomi e lascia che la mia corsa abbia un senso feroce mentre attraverso le sale del tuo intimo

Pan: Scritto da Rip

Eco: Scritto da Mina Lubello

Pan: Secondo il mito descritto da Plutarco fu il suo grido di terrore ad annunciare, ai marinai egei, il declino degli dei antichi, annunciando la fine dell’Olimpo attraverso l’annuncio:

« il grande Pan è morto. »

È un dio potente e selvaggio, esteriormente è raffigurato con gambe e corna caprine, con zampe irsute e zoccoli, mentre il busto è umano, il volto barbuto e dall’espressione terribile. Vaga per i boschi,spesso per inseguire le ninfe, mentre suona e danza. È molto agile, rapido nella corsa ed imbattibile nel salto.
È principalmente indicato come dio Signore dei campi e delle selve nell’ora meridiana, protegge le greggi e gli armenti, gli sono sacre le cime dei monti. (da wikipedia).

Eco: http://it.wikipedia.org/wiki/Eco_(mitologia)