La guerra dei nascondibaffi

Siamo sconosciuti che arrivano pensando
Piccoli ingranaggi di un impero tra le pieghe raggi di sole
Ogni posto ha la sua cosa ed ogni cosa da noi ha il nostro nome
Siamo fieri nascondibaffi
Guerrieri dal braccio corto
Insegnanti di buone maniere a chi chiude la porta dietro noi
Siamo miliardi di buoni odori
Divertenti senza spine
Ci puoi digerire senza dolore
Patriarchi con il voto sporco di cenere
Farfalle in bianco e nero
Pulite com un mattino futuro
Siamo noi i figli del vostro re
Una bugia del sonno
Mentre rimani li a ricordare
Noi lo abbiamo già nascosto
E mentre facciamo guerra ai desideri della gente
Voi nemmeno ci saltate allegri
E la guerra dei nascondibaffi
Fieri condottieri dei sogni rubati

Ode agli intagliatori di baffi

Ode agli intagliatori di baffi
Come clavicembali accordati con la polvere da sparo
Dipinti da musei di fast food brulicanti
Una razza estinta e viva
Una contraddizione che rimane indecisa tra la vita e la morte
Un regno scolaro e impertinente
Per tutti i cani che hanno bevuto alla fonte

Ode ai nascondibaffi
Nemici di chi si tralascia respirando a metà
Sposi novelli senza dote
Pittori dei luoghi ancora da immaginare
Portatori sani di saggio nulla
Sono amanti confusi da gesti d’amore

Ed è tutto un gioco di chi non si scopre giocando
La portinaia e stanca e diventa vero su cui cucinare storie

Un motivo in più per rendersi vivi
Attendere i nascondibaffi

L’anima scappata

Un peso enorme diventa nebbia profumata
Così attento a salvare i miei frammenti d’anima
Così ben cesellati da intagliatori ciechi
Fino a scoprire la diserzione
Nemmeno un addio
Nemmeno un avviso
L’anima ha violato le sue stesse catene
Lasciandomi qui senza attimi indecisi
Tu sola sei la causa
Il tradimento dei miei frammenti
Per raggiunger te
Ed ora tu sola ne sei custode
Per antico decreto
Per veste di fiamme e cascate di cristallo
Corri tra il bosco e riporta indietro il sogno
E rimani
Atterra nel luogo dove le guardare innalzarsi
Fino al tempo dei miei domani
Che da ora non sono che i tuoi

Se lei potesse

Dove sono andati a sospirare quei momenti?

Un presepe senza mura di ferro a dimenticarlo

E’ un momento senza scatti

Ogni cosa ha la sua esatta movenza

Scene di caccia sui muri di un tavolino

Un bar in ombra mentre fuori il sole è cacciatore

Viola il tuo nome e avrai la mia risposta

Dove sono andati a morire i ricordi di ieri?

Oggi non hanno più forma

Si sono arresi al mio divenire sempre più incoerente

Una carezza sopra un polverone di parole

inutili

Lei si aspettava la vita immaginata

ma non ha mai preso parte ad essa

Lei immaginava la crocifissione del tempo

Il martire della follia

Lei ha ucciso i suoi dei

Li ha sepolti nei deserti dei suoi occhi

Lei non sa più amare senza paure

Lei non è

 

Per questo non hai più figli da generare

La paura del tuo attimo

è la condanna delle foche ammaestrate

il giudizio estremo di un mondo distante

Dove le parole hanno saputo trovar posto

sedersi

e addormentarsi senza sogni

 

Lei si sveglia e il sole si nasconde al suo sorriso

Negata dalla vita a dimenticarsi le presunzioni

La perfezione di un nulla

schiavitù che urla tra le sbarre

Eppure non le vedi…

Sei da sempre schiava di una gabbia aperta e in rovina

 

Ora il tempo si nasconde alle poche parole che ancora ripeti

Manichino dei sentimenti

manovrato dalle paure

Mi dispiace

Sono un passo oltre il tuo sguardo

 

Il padre dei tamburi

E mentre vago per i confini di questo mondo sempre meno intenso
riporto il battito di ali di piombo
carovane di figlie immolate
sono lucciole a farmi strada
su questi altipiani tra il confine dei boschi
Ho suonato per gli dei che danzano
lacrime di fuoco del perfetto amare
Un segreto velato
da brina che avvelena
Prosciugarsi di vita ad ogni battito
di questa pelle che assorbe i tuoi sogni

Le cattedrali nei vicoli

E’ un Ave Maria cantato sognando

nei pugni chiusi di un vecchio morente

nei vicoli che la gente evita

Una preghiera allo zolfo

di chi benedicendo se stesso

maledice un altro giorno

Se solo si potesse salvare i loro sogni

le loro candele accese

portate nel cuore

per scaldarsi nelle notti

in cui anche i demoni

hanno di meglio da fare

L’uomo dimentica l’uomo

macchiandosi di omicidio a se stesso

ripetendosi di non morire

evitando le cattedrali nei vicoli

Ed ogni peccato viene masticato piano

è cibo per non morire in un altro giorno di indifferenza

Scendendo sulle banchine del porto

Ad ascoltare il mare e la sua invocazione

A rimirarsi in specchi di cartone

Cercandosi re e regine

di tempi che non sono mai stati veri

E non ci sono gesti da celebrare

Nessun braccio al cielo

meglio tenerle al riparo dal freddo

così che l’ipocrisia sia cibo per i nuovi re del nulla

Un silenzio che è pura accusa

Di sguardi dalle cattedrali nei vicoli

Non cambiare strada…

rimani sempre sulla via principale

non potresti sopportare

le preghiere delle cattedrali nei vicoli

Esisto perché mi sogni

Vi sono scoperte indecenti

Come quella di scoprire perchè le donne dormono

Devono per forza tornar dal loro mondo

Sono sogni evasi che tornano ogni notte…

Per questo mi avvicino a spirati quando dormi

Spiarti invidioso dei campi in cui stai giocando

Non potrebbe esistere la bellezza se ad ogni notte

tu non tornassi a rubarne ai desideri

E riposi desiderata

appoggio lo sguardo al tuo respiro

Cosa riporterai a noi dimenticati al risveglio?

Vorrei svegliar la notte per gridare

Egoista vorrei mi portassi nei tuoi campi senza ombre

Geloso del poi che è un ora

Dormi e io veglio

Nessuna fortezza è mai stata così inespugnabile

nessun dolore così follemente inutile

Calmo la mia impazienza

Aspettando il risveglio

Quando il sorriso mi placherà la sete

E quando avrai un altro ti amo da farmi scorrere nel sangue

Non potrò più esser geloso del tuo tornar nei sogni

Poichè solo così potrò esistere

Poichè non esisto

se non mi sogni

Il vento del mondo

Dentro al ventre del mondo
Riesco a malapena a respirare aria densa
Rimango storto sotto un cielo inesistente
Qui tutto profuma di nulla
E porta gonfaloni carichi di strette di mano improvvise
Cerchi di grano sul confine del mio cadere
Geometrie sbagliate per spazi  senza forma
Sono in piena espansione costretta
Un continuo star fermo vagando
Diventero fogli di carta sopra tavoli impolverati
Porterò i modo figli a veder fiorire i mandarini
Puntando il dito sugli assassini
Tutto accade ora dentro al freddo ventre del mondo

I miei passi sono sospiri del tempo

L’uomo che viene da altrove
Guarda il suo tesoro
Una foto di un posto lontano
Dove lui non vorrebbe essere
Ci sono figli ignari
Che scoppiano da schermi
E in mezzo a questo mare sudato
Tu fai capolino con scelte da donna
Femmina ardente nella tua scelta
Ed io mi sento strappare verso quell’oceano
Sporcato sul cielo
Da un olandese volante che ride lacrimando
Sono passi di tango
Piccole parole femmina
Che scoperchiano le cripte dei miei desideri
La resurrezione di visioni future

L’olandese volante sorride a testa in giù
Maledetto dalla sua stessa ingordigia  di follia
Contagioso circo di prelati dalla bocca cucita
In fila sul destino di questo mare ingordo
Oceano di occhi spalancati
Cercando di rubare destini migliori
Non baciando il proprio

Sono passi questi miei sospiri
Sul ponte dell’hispaniola
Mentre quel vecchio pazzo
Mi porta ancora da bere…
Mentre lei ferma il suo rabbioso danzare. .

La neve e le botti di luna

Siamo contenti di non esserci stati
Distorti da messaggi
Dentro bottiglie piene di attese
La neve cade e torna ad esser pura
Suicida nelle notti senza volti
Sfiorata e incendiatalanta sulle nostre mani
E un brindisi all’ Alba di un giorno d’altrove
Consumato tra neve e botti di luna
Locandiera sedotta dal nostro inventare parole. .
Apre le porte a un divenire
Lasciandolo scivolare sui suoi desideri
E fuori nevica
Piccoli suicidi geometrici
Cenere di tutti i sogni degli dei
Qui al caldo di un fuoco blu
Preferiamo sanguinare vino e sogni
Ridere portandoci in coda
Ricordarti come non sei mai stata
Abbiamo bisogno di una scusa reale
Per creare feticci d’amore mai esistito
E nevica sopra le botti di luna…
E tu non sei mai stata così bella
Nelle mie parole

La colpa è un futuro dalla pelle di serpente

Mi prese per mano
Quel senso di vuoto
Che solo la vertigine del mio vagare nell’ abisso
Poteva offrirmi
Erano domande sulla pelle di giochi sul prato
Gigli strappati dai richiami di adulti
Troppo distanti dai nostri perfetti mondi
Le suore e il loro esser impotenti spose
Le loro false storie d’amore
Tengo ancora stretta la pelle di serpente che una di loro mi regalò al termine dell’asilo
Sconfesso i miei peccati madre
Poiché dovrò ancora peccare

Graffi e fuliggine

Un fuoco spento appena prima del gelo

Un ritardo dovuto allo sciogliersi dei mari

Distese di ebano caldo

rovente al tocco del genio indecente

Una mano che assottiglia questi sguardi lontani

Non sono che un destino imperfetto

la sensazione di essermi vissuto prima del durante

la riscoperta rovesciata dei miei sentimenti concreti

Avrò sanguinato abbastanza fino a render i miei sogni vivi?

Con quanto fiato potrò chiamare Odisseo prima che risorga?

Nessuno ha incitato la folla eppure si erge davanti ai miei perchè

riscuote successo anche se non capisce

La sensazione di riposare è tutta una fiaba dalle pagine stanche

Ci sei eppure mi disaccorgo di te.. mi rendo invisibile al me stesso

Non parlerò d’amore

è un concetto superato da sospiri e lamenti crocifissi

Parlerò invece di come mi sei stata vestita sopra i desideri

Ed ancora non ti conosco

Se mi dovessi amare pretenderei di morirne prima

Mi farei rimanere nel sogno di un casato contadino

una distesa di gocce di sangue sul prato

Una verginità mai intaccata

Per ovviare la presunzione delle tue promesse

Amo il coraggio di chi ha troppa codardia nel dire ti amo

Mi vesto di fuliggine e rombo disteso sul ciglio del vento

Mentre tu graffi i miei pensieri sperando di ottener un sorriso

Danza nel Mentre

Danza nel mentre ti sorreggi
Sciogli queste ali in un oceano di miele puro
Rovina dei sensi che indossi bagnando le nubi
Scorri nel fume di questo tempo a ritroso
cercando nei giorni a venire ciò che hai sempre atteso
un nastro di fuoco blu che cinge la vita
non sarà che una conferma alla follia del divenire in sale ed ora
forse sarebbe meglio costringersi ad un bacio
piuttosto che disegnarne i contorni sopra un dipinto cancellato
Danza nel mentre ti spio nel vetro dei perchè
abbandonato tra un miserere e un requiem abbozzato
sopra un letto di fauci aperte
sul dettaglio di una vita
sul finire di una notte
appena prima di far sorgere l’alba dai tuoi seni

Anche le serpi sanno volare

Da un passo all’altro si inciampa sempre nel mentre
Sfinito implorato e vanificato da sfiorarti le ali
Una parola diventa rabbia e fumo
se la sai dipingere sui palmi della mano
Scelte incoerenti di attori corrisposti
Ora che giochi con il tempo
Avrai tempo nel saperti percorsa?
Insinuato da te stessa
nel momento in cui hai ceduto
al ricatto della tua stessa seduzione
Sono l’amante mai interpellato
il soffitto di un pavimento senza mattoni
Lacrimazioni senza rumore
per chi dovrà ancora svanire
nelle pieghe di tramonti che giocano sulla schiena
Anche le serpi sanno volare
in un reparto di degenza per desideri

Evocazione a fuoco liquido

Donna di fuoco e sterpi
prostituta celste e di strade in polvere d’oro
Quante volte ti han cantato
mentre stringevi il cuore dei tuoi amanti
mentre strappavi la carne dal fondo dei tuoi amori
Ciganas senza confine
dalle foreste alle strade di questo mondo in attesa
Ogni danza come sferzata folle
Pombas Gira Ciganas….gira de fama
Appesa alle catene di questi desideri
Chi ti ha amato ora è polvere delle tue danze
Folle tra i savi che ti cercano disperati
Pomba Gira Ciganas e profumi e sigarette
Tra la nicchia di una stanza a Bahia
Tra i tacchi di quando danzavi velata al sole delle notti
Ferma immobile e adorata
Sorella allo stesso sogno che strappi dai capelli
Torna a prenderti cura dei nostri sogni
E trascina queste catene desiderate