Siamo sconosciuti che arrivano pensando
Piccoli ingranaggi di un impero tra le pieghe raggi di sole
Ogni posto ha la sua cosa ed ogni cosa da noi ha il nostro nome
Siamo fieri nascondibaffi
Guerrieri dal braccio corto
Insegnanti di buone maniere a chi chiude la porta dietro noi
Siamo miliardi di buoni odori
Divertenti senza spine
Ci puoi digerire senza dolore
Patriarchi con il voto sporco di cenere
Farfalle in bianco e nero
Pulite com un mattino futuro
Siamo noi i figli del vostro re
Una bugia del sonno
Mentre rimani li a ricordare
Noi lo abbiamo già nascosto
E mentre facciamo guerra ai desideri della gente
Voi nemmeno ci saltate allegri
E la guerra dei nascondibaffi
Fieri condottieri dei sogni rubati
Month dicembre 2010
Ode agli intagliatori di baffi
Ode agli intagliatori di baffi
Come clavicembali accordati con la polvere da sparo
Dipinti da musei di fast food brulicanti
Una razza estinta e viva
Una contraddizione che rimane indecisa tra la vita e la morte
Un regno scolaro e impertinente
Per tutti i cani che hanno bevuto alla fonte
Ode ai nascondibaffi
Nemici di chi si tralascia respirando a metà
Sposi novelli senza dote
Pittori dei luoghi ancora da immaginare
Portatori sani di saggio nulla
Sono amanti confusi da gesti d’amore
Ed è tutto un gioco di chi non si scopre giocando
La portinaia e stanca e diventa vero su cui cucinare storie
Un motivo in più per rendersi vivi
Attendere i nascondibaffi
L’anima scappata
Un peso enorme diventa nebbia profumata
Così attento a salvare i miei frammenti d’anima
Così ben cesellati da intagliatori ciechi
Fino a scoprire la diserzione
Nemmeno un addio
Nemmeno un avviso
L’anima ha violato le sue stesse catene
Lasciandomi qui senza attimi indecisi
Tu sola sei la causa
Il tradimento dei miei frammenti
Per raggiunger te
Ed ora tu sola ne sei custode
Per antico decreto
Per veste di fiamme e cascate di cristallo
Corri tra il bosco e riporta indietro il sogno
E rimani
Atterra nel luogo dove le guardare innalzarsi
Fino al tempo dei miei domani
Che da ora non sono che i tuoi
Se lei potesse
Dove sono andati a sospirare quei momenti?
Un presepe senza mura di ferro a dimenticarlo
E’ un momento senza scatti
Ogni cosa ha la sua esatta movenza
Scene di caccia sui muri di un tavolino
Un bar in ombra mentre fuori il sole è cacciatore
Viola il tuo nome e avrai la mia risposta
Dove sono andati a morire i ricordi di ieri?
Oggi non hanno più forma
Si sono arresi al mio divenire sempre più incoerente
Una carezza sopra un polverone di parole
inutili
Lei si aspettava la vita immaginata
ma non ha mai preso parte ad essa
Lei immaginava la crocifissione del tempo
Il martire della follia
Lei ha ucciso i suoi dei
Li ha sepolti nei deserti dei suoi occhi
Lei non sa più amare senza paure
Lei non è
Per questo non hai più figli da generare
La paura del tuo attimo
è la condanna delle foche ammaestrate
il giudizio estremo di un mondo distante
Dove le parole hanno saputo trovar posto
sedersi
e addormentarsi senza sogni
Lei si sveglia e il sole si nasconde al suo sorriso
Negata dalla vita a dimenticarsi le presunzioni
La perfezione di un nulla
schiavitù che urla tra le sbarre
Eppure non le vedi…
Sei da sempre schiava di una gabbia aperta e in rovina
Ora il tempo si nasconde alle poche parole che ancora ripeti
Manichino dei sentimenti
manovrato dalle paure
Mi dispiace
Sono un passo oltre il tuo sguardo
Il padre dei tamburi
E mentre vago per i confini di questo mondo sempre meno intenso
riporto il battito di ali di piombo
carovane di figlie immolate
sono lucciole a farmi strada
su questi altipiani tra il confine dei boschi
Ho suonato per gli dei che danzano
lacrime di fuoco del perfetto amare
Un segreto velato
da brina che avvelena
Prosciugarsi di vita ad ogni battito
di questa pelle che assorbe i tuoi sogni
Le cattedrali nei vicoli
E’ un Ave Maria cantato sognando
nei pugni chiusi di un vecchio morente
nei vicoli che la gente evita
Una preghiera allo zolfo
di chi benedicendo se stesso
maledice un altro giorno
Se solo si potesse salvare i loro sogni
le loro candele accese
portate nel cuore
per scaldarsi nelle notti
in cui anche i demoni
hanno di meglio da fare
L’uomo dimentica l’uomo
macchiandosi di omicidio a se stesso
ripetendosi di non morire
evitando le cattedrali nei vicoli
Ed ogni peccato viene masticato piano
è cibo per non morire in un altro giorno di indifferenza
Scendendo sulle banchine del porto
Ad ascoltare il mare e la sua invocazione
A rimirarsi in specchi di cartone
Cercandosi re e regine
di tempi che non sono mai stati veri
E non ci sono gesti da celebrare
Nessun braccio al cielo
meglio tenerle al riparo dal freddo
così che l’ipocrisia sia cibo per i nuovi re del nulla
Un silenzio che è pura accusa
Di sguardi dalle cattedrali nei vicoli
Non cambiare strada…
rimani sempre sulla via principale
non potresti sopportare
le preghiere delle cattedrali nei vicoli
Esisto perché mi sogni
Vi sono scoperte indecenti
Come quella di scoprire perchè le donne dormono
Devono per forza tornar dal loro mondo
Sono sogni evasi che tornano ogni notte…
Per questo mi avvicino a spirati quando dormi
Spiarti invidioso dei campi in cui stai giocando
Non potrebbe esistere la bellezza se ad ogni notte
tu non tornassi a rubarne ai desideri
E riposi desiderata
appoggio lo sguardo al tuo respiro
Cosa riporterai a noi dimenticati al risveglio?
Vorrei svegliar la notte per gridare
Egoista vorrei mi portassi nei tuoi campi senza ombre
Geloso del poi che è un ora
Dormi e io veglio
Nessuna fortezza è mai stata così inespugnabile
nessun dolore così follemente inutile
Calmo la mia impazienza
Aspettando il risveglio
Quando il sorriso mi placherà la sete
E quando avrai un altro ti amo da farmi scorrere nel sangue
Non potrò più esser geloso del tuo tornar nei sogni
Poichè solo così potrò esistere
Poichè non esisto
se non mi sogni
Il vento del mondo
Dentro al ventre del mondo
Riesco a malapena a respirare aria densa
Rimango storto sotto un cielo inesistente
Qui tutto profuma di nulla
E porta gonfaloni carichi di strette di mano improvvise
Cerchi di grano sul confine del mio cadere
Geometrie sbagliate per spazi senza forma
Sono in piena espansione costretta
Un continuo star fermo vagando
Diventero fogli di carta sopra tavoli impolverati
Porterò i modo figli a veder fiorire i mandarini
Puntando il dito sugli assassini
Tutto accade ora dentro al freddo ventre del mondo
I miei passi sono sospiri del tempo
L’uomo che viene da altrove
Guarda il suo tesoro
Una foto di un posto lontano
Dove lui non vorrebbe essere
Ci sono figli ignari
Che scoppiano da schermi
E in mezzo a questo mare sudato
Tu fai capolino con scelte da donna
Femmina ardente nella tua scelta
Ed io mi sento strappare verso quell’oceano
Sporcato sul cielo
Da un olandese volante che ride lacrimando
Sono passi di tango
Piccole parole femmina
Che scoperchiano le cripte dei miei desideri
La resurrezione di visioni future
L’olandese volante sorride a testa in giù
Maledetto dalla sua stessa ingordigia di follia
Contagioso circo di prelati dalla bocca cucita
In fila sul destino di questo mare ingordo
Oceano di occhi spalancati
Cercando di rubare destini migliori
Non baciando il proprio
Sono passi questi miei sospiri
Sul ponte dell’hispaniola
Mentre quel vecchio pazzo
Mi porta ancora da bere…
Mentre lei ferma il suo rabbioso danzare. .
La neve e le botti di luna
Siamo contenti di non esserci stati
Distorti da messaggi
Dentro bottiglie piene di attese
La neve cade e torna ad esser pura
Suicida nelle notti senza volti
Sfiorata e incendiatalanta sulle nostre mani
E un brindisi all’ Alba di un giorno d’altrove
Consumato tra neve e botti di luna
Locandiera sedotta dal nostro inventare parole. .
Apre le porte a un divenire
Lasciandolo scivolare sui suoi desideri
E fuori nevica
Piccoli suicidi geometrici
Cenere di tutti i sogni degli dei
Qui al caldo di un fuoco blu
Preferiamo sanguinare vino e sogni
Ridere portandoci in coda
Ricordarti come non sei mai stata
Abbiamo bisogno di una scusa reale
Per creare feticci d’amore mai esistito
E nevica sopra le botti di luna…
E tu non sei mai stata così bella
Nelle mie parole
La colpa è un futuro dalla pelle di serpente
Mi prese per mano
Quel senso di vuoto
Che solo la vertigine del mio vagare nell’ abisso
Poteva offrirmi
Erano domande sulla pelle di giochi sul prato
Gigli strappati dai richiami di adulti
Troppo distanti dai nostri perfetti mondi
Le suore e il loro esser impotenti spose
Le loro false storie d’amore
Tengo ancora stretta la pelle di serpente che una di loro mi regalò al termine dell’asilo
Sconfesso i miei peccati madre
Poiché dovrò ancora peccare
Graffi e fuliggine
Un fuoco spento appena prima del gelo
Un ritardo dovuto allo sciogliersi dei mari
Distese di ebano caldo
rovente al tocco del genio indecente
Una mano che assottiglia questi sguardi lontani
Non sono che un destino imperfetto
la sensazione di essermi vissuto prima del durante
la riscoperta rovesciata dei miei sentimenti concreti
Avrò sanguinato abbastanza fino a render i miei sogni vivi?
Con quanto fiato potrò chiamare Odisseo prima che risorga?
Nessuno ha incitato la folla eppure si erge davanti ai miei perchè
riscuote successo anche se non capisce
La sensazione di riposare è tutta una fiaba dalle pagine stanche
Ci sei eppure mi disaccorgo di te.. mi rendo invisibile al me stesso
Non parlerò d’amore
è un concetto superato da sospiri e lamenti crocifissi
Parlerò invece di come mi sei stata vestita sopra i desideri
Ed ancora non ti conosco
Se mi dovessi amare pretenderei di morirne prima
Mi farei rimanere nel sogno di un casato contadino
una distesa di gocce di sangue sul prato
Una verginità mai intaccata
Per ovviare la presunzione delle tue promesse
Amo il coraggio di chi ha troppa codardia nel dire ti amo
Mi vesto di fuliggine e rombo disteso sul ciglio del vento
Mentre tu graffi i miei pensieri sperando di ottener un sorriso
Danza nel Mentre
Danza nel mentre ti sorreggi
Sciogli queste ali in un oceano di miele puro
Rovina dei sensi che indossi bagnando le nubi
Scorri nel fume di questo tempo a ritroso
cercando nei giorni a venire ciò che hai sempre atteso
un nastro di fuoco blu che cinge la vita
non sarà che una conferma alla follia del divenire in sale ed ora
forse sarebbe meglio costringersi ad un bacio
piuttosto che disegnarne i contorni sopra un dipinto cancellato
Danza nel mentre ti spio nel vetro dei perchè
abbandonato tra un miserere e un requiem abbozzato
sopra un letto di fauci aperte
sul dettaglio di una vita
sul finire di una notte
appena prima di far sorgere l’alba dai tuoi seni
Anche le serpi sanno volare
Da un passo all’altro si inciampa sempre nel mentre
Sfinito implorato e vanificato da sfiorarti le ali
Una parola diventa rabbia e fumo
se la sai dipingere sui palmi della mano
Scelte incoerenti di attori corrisposti
Ora che giochi con il tempo
Avrai tempo nel saperti percorsa?
Insinuato da te stessa
nel momento in cui hai ceduto
al ricatto della tua stessa seduzione
Sono l’amante mai interpellato
il soffitto di un pavimento senza mattoni
Lacrimazioni senza rumore
per chi dovrà ancora svanire
nelle pieghe di tramonti che giocano sulla schiena
Anche le serpi sanno volare
in un reparto di degenza per desideri
Evocazione a fuoco liquido
Donna di fuoco e sterpi
prostituta celste e di strade in polvere d’oro
Quante volte ti han cantato
mentre stringevi il cuore dei tuoi amanti
mentre strappavi la carne dal fondo dei tuoi amori
Ciganas senza confine
dalle foreste alle strade di questo mondo in attesa
Ogni danza come sferzata folle
Pombas Gira Ciganas….gira de fama
Appesa alle catene di questi desideri
Chi ti ha amato ora è polvere delle tue danze
Folle tra i savi che ti cercano disperati
Pomba Gira Ciganas e profumi e sigarette
Tra la nicchia di una stanza a Bahia
Tra i tacchi di quando danzavi velata al sole delle notti
Ferma immobile e adorata
Sorella allo stesso sogno che strappi dai capelli
Torna a prenderti cura dei nostri sogni
E trascina queste catene desiderate