La favola dei fuochi artificiali (dedicata a Lolita)

Ti diedero il nome del fuoco che esplode sotto le stelle

ma nessuna guerra ti ha mai toccato il sangue

nessuna vendetta a chiamarti in giudizio

Mai vidi più paziente dolcezza

Perdonasti il senso umano per l’invidia

Ma ti ricordo ogni lacrima

quando ti abbandonarono al sole bianco

nel ripostiglio delle persone comparse

Nessuna fiamma è mai stata così sacra

e tu sei uno dei miei più dolci e bei ricordi

di quando si costruivan case per passeri

Jack e le sue zampe enormi

Jolly e le follie di un circo d’animali e sorrisi

Non voglio cercar parole

dal mio cesto di follia

voglio solo dirti di un dolore

nel non sentirti più calmare il mio demone

Mi manchi anche oggi

come ogni giorno

in cui ti ho sperato

Per dirti senza fauci

che ti ho sempre voluto bene

aldilà

delle guerre

su cui tu sognavi indenne

Roberta

Se per un dio crear mondi
ha avuto l’onore di sentirsi unico
Se per quei mondi ne ha fatto re e regina
della sua anima nei ricordi
Allora tu sei dio ogni volta che di gioia sorridi al vento
Un temporale per dedicarti a Brighid
Promessa sposa della terra
Unica nel suo ultimo intento di iniziare
Riesco a vederti nel campo incerto delle domande che non ti fai
fino a ieri sconosciuta pace dei racconti
Rimarrò ombra pur di saperti lago d’alpe
Ma non puoi negar di amar il tuo saperti esistere
Come un ebreo errante
maledetto e dannato
mi chino sugli angoli dei tetti
a combatter stelle cadenti
e sguardi d’infinito
nulla ti tolga il respiro
nulla ti adorni di paure
Sentir chieder al cielo “perchè”
e non poter rispondere
la condanna più feroce
la scelta più iraconda
di un demone che ora riesce a sognar lacrime
poichè gli è negato
raccontarti favole
per dormire

Dedicata a mia Figlia…

Poesie ambulanti

E spingersi come un carretto

dove il piccolo principe
cerca il suo ritratto di dorian gray
pinocchio ruba le grida della balena
mentre tutto germoglia su tramonti d’ebano
La mente è un labirinto
perfetto e suicida
un topo cerca il suo cibo
e lo porti nel ventre che hai sulla nuca
spingi il mercato delle promesse mantenute
dimenticate volutamente dal sacrificio della verginità dell’anima
parlami come ad un mercante di schiavi
sedotto dalla pietà delle catene
cosa vuoi comprare oggi?
una scusa legittima o una prosa di un lampo?
migliora la tua offerta
per comprar gli stracci della dolcezza
da qui si esce santi
senza peccato ma originali
nel mio carro dormono maghi da poche rupie
li pagai con il perdono
Venite a me
quando entro nelle strade a mezza vela
cercate ciò che vi piace
è tutto ciò che altri buttano
poesie ambulanti
per un giorno di vita a colori
massacranti steli di paura
per non aver comprato un sogno

Per quanti giardini…

Per quanti giardini io possa aver germogliato
mai nessuno urlerà quanto il primo 
in cui ho piantato tutto me stesso
come una pianta da tre soldi
in attesa di veder spuntar tesori visibili
Ed ora che ne ho camminato mille e ancor mille
senza tornar al principio
mi accorgo
che avrei dovuto spezzettar l’anima
come hansel per la retta via

La moglie indelebile

Era una moglie indelebile
una passione seriale
puntata e repliche di se stessa
a volte la guardavo
per ricordare scene
in cui ero altrove
la controfigura di me stesso
ogni film finisce dopo il primo tempo
una richiesta di bis
dall’ultimo spettatore dormiente in sala
il tutto buono per sfamare i pesci nel cappello
mi aspetterai all’altare?
mi troverai come sempre
ubriaco sotto le gonne delle statue
impresso in calce
alla preghiera degli ipocriti

Doppiaggio d’amore

Sveglia istinto!
prega e divora
sensuali processioni di ali senza lucciole
Hanno perso l’anima
all’ombra del tamarindo
sono tempi in cui tutto va bene
basta scrivere righe a caso sulle finestre
l’ombra delle parole
la casa finalmente si riempie di poesia
per alcuni vociante
per altri impertinente
ognuno ha la sua poesia
la propria formula magica
per tramutarsi in qualcosa di vivo
sotto le coperte
penitenziario dei sensi
carrozza imbiancata
nessuna regina in lista di attesa
solo una venere di milo
che abbraccia tutti gli amori del mondo
sotto il letto
di un disegno andato a male

Il mio bacio non esiste

Il mio prossimo bacio non potrà esistere
se non scriverò parole ai lati delle tue labbra
creando il sorriso perfetto
due parole per un intero attimo
il segreto della forma
la poesia del miele della tua passione
cercata dal mio narciso poetico
che divora i sogni più piccoli

Parto d’angolo

Odiatevi quanto basta ad amare il contorno
per portarvi in grembo
partorienti da mistica moderna
quel che l’angolo non dice
dipinge
Pascolare nel proprio inventario
scelti con cura
disegnati con sferza decisa
particolari policromi
scene da un futuro azzurro
angoli e ancora angoli
impediscono di vedere il centro da un solo passo
Attenzione agli spigoli
alle marionette senza fili
Puzzerò d’anima e castagne
sulla strada che mi riporta a nuove case
indecente come un lasso di tempo
tra il cuore e la previsione di un giorno

Errori da spartito

Non dormo per il vincolo del bacio
effimero luogo della domanda
Sciolta la decisione
le briglie si capiscono
perdendo secoli preziosi di curiosa felicità
Cecità per cappelli da sirena
dove affondano peripezie stanche
L’arte dei guadagni presi a nolo
dove malformazione di un sogno
è una conchiglia in cui l’eco suona Chopin
Riscrivere la musica
lo faranno muse sepolte nei muri
Parlami con un Bolero
e dimentica tutto senza voltar le pagine
In una forma o l’altra
avremo chiavi da dimenticare
per trovar scuse di chiamarci ancora

Per un attimo

Sono allegro per natura
deicida per vocazione
umano per esigenza
sporco per fame di bellezza
immaginario per evasione
posso contenere tutto un pesce rosso in una liturgia
una domanda
mezza solo
chi sono in fondo?
chi sono in cima?

A quali candori sono impreparato
sempre troppo tardi per scuotere la testa
per un attimo ancora

Prima o poi…

Prima o poi passerò ad amarti
con fiori a petali di libellula
una maschera vicina ed una lontana
uno scempio allegro
ed un buono per un bacio
Forse domani
troverai tutto questo
davanti alla porta
ed io nascosto altrove
sperando tu non sappia chi sono

Ipotesi innamorata

Illudimi d’arpeggio d’ebano
mentre le luci si spostano per far passare noi
Divisi e derisi dalla noia
dalle viole ricamate sui polsi
il nostro vecchio dono alla sposa
Se devi andare
fallo senza riposarti
lasciati cadere le braccia lungo i miei ricordi
e con calma riprendi i giorni che mi hai fatto dimenticare
ti parlo con tutte le mie tre voci
discordanti come i desideri
che dai tuoi occhi aspettano
Sei il mio miglior difetto
la presunzione di esserti nella pelle
come marinaio senza vele
ti amerò come figlia e come padre
come una mela acerba o sentinella lontana
Guardami come se fossi un cielo
e lascia impronte di fuoco
per tutto il tempo che mi incontrerai
perchè ad ogni risveglio
è sempre un giorno nuovo
il primo di un eterno addio
che non vogliamo lasciar fuggire dalle labbra

Il bambino che sognava le lacrime


Una follia per ogni dito
e la bambina conta i fondi che riempiono la scatola
la marcia di ogni poesia
ogni pozzo di dolcezza
si riversa nel bambino che sognava le lacrime
dai suoi occhi sgorgheranno i sorrisi
per i giorni in cui sarà triste
inventa ora colonie di petali
per preparar il mar in tempesta di quando sarà adulto
Le gonne sotto cui si nasconde ora
ridendo senza malizia
saranno l’ultima cosa
che vedrà sulla sedia
prima di assediare castelli di panna montata e ciliegie
Ogni bambino sogna lacrime
immaginandole emozioni naufraghe
fontanelle di gioia
Ed è un canto da salvare
ogni tempesta di un bimbo che sogna
per le nostre divise da adulti
per le marionette con cui non sappiamo più giocare
Quanto la vostra acidula e adulta serietà
ha dimenticato della semplice gioia
i mondi senza paura
l’arrendersi all’amore
se poteste veder la mia anima
scoprireste che è un bambino sporco con le ginocchia sbucciate
altre volte assomiglia ad una bambina con un coltello da sposa
Comprate un gioco
e implorate i vostri figlii
di insegnarvi come si fa
poichè loro sognan lacrime perdonandole
mentre voi siete i veri bambini che sognan le lacrime

 

ls