Come un enorme arteria tinta a rosso
dove scorre furioso
disattento
folle e noioso
il corpo compatto di mille vite
i fantasmi dinoccolati
tornano indietro
vanno verso l’opposita pazienza
Sono vecchi stanchi di correre
trascinandosi il copione
scorpioni senza veleno
non più
per figli che hanno lasciato
mogli che sono risorte al tempo
ma che non gli preparano più la vita ogni giorno
Sguardi come pareti
su cui scalare la vita
chiedere i rimborsi per quante volte non abbiamo capito
su quelle scene che si vedono nei film
sulle ali delle falene
che offrono la vita per un sogno
Lei aveva polvere di promesse
nell’occhio con cui guardava
l’altro lo teneva chiuso per trattenere il nostro primo bacio
Non ho mai capito quanto fosse così sereno
solo ora che non lo reggo più con i miei sogni
I fantasmi muoiono di vecchiaia
camminando a ritroso
in una metro affollata
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