Io sono il Poeta!!!

Si sedette sull’angolo di un castello morente
di fronte la piazza circolare
piena di ombre che si atteggiavano a vive…
“IO SONO IL POETA!!!”
grido dal profondo della sua anima..
Guardando fisso dinanzi ripeteva all’infinito…
“io sono il poeta.. io sono il poeta..”
Le ombre si fermarono
lo spiarono…
Si stupirono….
Si domandarono…
“io sono il poeta.. io sono il poeta..”
continuava il pazzo…
un sogghigno scrutando le ombre…

Arriva la muta parola di dio..
vestita di un bianco che puzzava di cancellato
In gran compagnia
in elevatezza inutile
Come una statua da abbattere
davanti al pazzo si erge
“Io sono il poeta… non tu… io..
con la mia voce sono il tramite
la parola di dio in terra…
io sono l’anima primigena..
sono colui che deve..”
I suoi occhi non sono buoni..
sono colorati di invidia e potere
lussuria e golosità
Il pazzo sogghigna più forte
ma non smette di ripetere..
“io sono il poeta..”
La muta voce di dio se ne va
non ha più il bianco
ha solo la sconfitta..

Da quel giorno tutti i più grandi stupidi
sono arrivati davanti al pazzo
non per giustizia.. ma per pesante invidia..
tutti a sfidarlo…
tutti a dire: “Io sono il poeta.. non tu…”
il pazzo non se ne cura…
li guarda.. diabolico e sempre con il suo ghigno..
e ripete…
“Io sono il poeta.. io sono il poeta..io sono… il poeta..”

Le ombre non sanno cosa pensare
o meglio non sanno cosa dovrebbero pensare
visto che i più stupidi potenti
non gli hanno detto cosa pensare
troppo presi a invidiare il nulla di una frase ripetuta…

Un sole più allegro di tanti altri
portò tra le ombre
un bambino
teneva stretta la mano di un senso vicino all’ombra
Guarda il pazzo..
il pazzo smette di sorridere diabolico
sembra sereno…
ma ripete… “io sono il poeta..io sono il poeta..”

Il bambino lascia un sorriso
e molte ombre si dissolvono nella scia delle sue labbra
Si inginocchia davanti al pazzo..
lo guarda
si guardano…
“io sono il poeta… io sono il poeta…” dice il pazzo
il bambino rimane in silenzio…
“io sono il poeta… io sono il poeta…”
il bambino sorride…
“io sono il…… TU sei il poeta… tu sei il poeta…” sorride il pazzo..
Il bambino si siede di fianco al pazzo…

“io sono il poeta… io sono il poeta…” dice il pazzo…
“io sono il poeta… io sono il poeta..” dice il bambino…

Il conto dell’angelo

Un angelo prese posto tra le due signore
inventò un sorriso di circostanza
iniziò a bere e a mangiare facendo rumore
Eppure le signore ridevano
inventavano preghiere per il dono di dio
scesero dagli sgabelli come corvi affamati
si inginocchiarono a quell’apparizione volgare
iniziarono a pretendere miracoli e risposte
l’angelo iniziò a ubriacarsi
Una folla di cani
entrò ululando nel ristorante
annusavano l’aria
intonando odi a chi ne voleva
l’angelo aveva la tunica sporca di vino
e le ali piegate in modo diverso
Arrivò il conto
e lo porsero all’angelo
uccisero il cameriere con sottili fili di rame
i cani e le donne litigarono per pagare
vomitando e ridendo l’angelo ballava
Ne morirono molti quel giorno
piegati all’onore
e l’angelo ballava ancora
sporco di profumi e vino
L’anima di un mendicante
si fece largo tra chi combatteva
e prese a scroccare da bere all’angelo
insieme alla fine uscirono ballando
mentre un mondo combatteva per un privilegio inutile