Non esser mai triste piangendo
è un fiore appassito
per malati d’emozione
scalda l’argilla del cuore
ma sarà sempre la solitudine a vincerti i minuti
luna e bianco
un opossum ballerino
spezzerebbe tutta l’ipocrisia
di questi giorni senza sorriso
mi chiedo se vorrò mai amarti
esserne felice
pulire le voci dei ricordi
Mi vesto di bianco
per sparire sulla neve
un clochard di zucchero
nato Predolino
morto a baguette
Chi sei tu da amar così tanto la tua tristezza?
prendi il resto in spiccioli
lacrime da metter in tasca al tramonto
trasformati in sangue che scorre
aperitivo di nostalgiche malattie
consumato da solo in mezzo a mille occasioni
pelle lunare
monito umano
lasciatemi dimenticare
il mio sacrificio ad esser triste
per compiacere la vostra follia