Non esser mai triste piangendo (Pierrot – serie delle maschere)

Non esser mai triste piangendo
è un fiore appassito
per malati d’emozione
scalda l’argilla del cuore

sfoga i nervi dei baci
ma sarà sempre la solitudine a vincerti i minuti
luna e bianco
un opossum ballerino
spezzerebbe tutta l’ipocrisia
di questi giorni senza sorriso
mi chiedo se vorrò mai amarti
esserne felice
pulire le voci dei ricordi
Mi vesto di bianco
per sparire sulla neve
un clochard di zucchero
nato Predolino
morto a baguette
Chi sei tu da amar così tanto la tua tristezza?
prendi il resto in spiccioli
lacrime da metter in tasca al tramonto
trasformati in sangue che scorre
aperitivo di nostalgiche malattie
consumato da solo in mezzo a mille occasioni
pelle lunare
monito umano
lasciatemi dimenticare
il mio sacrificio ad esser triste
per compiacere la vostra follia

Quante parole mancano? (Bautta – serie delle maschere)

Quante parole mancano per arrivare al domani?
per ridermi senza labbra
come un laccio ubriaco
perduto da una follia incipriata

perdo il tempo dalle tasche gonfie
lo stesso ticchettare del ritardo
lancette nuove per definire i miei giorni
indietro avanti fermo e vociante
cinico sul ramo spezzato della laguna
nebbie e prati verdi
colori che si dimezzano tra cielo e terra
un trasporto di ali senza gabbiani
è una vita surrealista
mai concisa
mai il sommario di se stessa
ne scrivo i bordi
le pagelle e i voti
taglia le pareti
drappi di ombre cromate
ed echi così chiari da far tremare i sogni
Mi manca l’espressione
con cui dirti tutto il destino che ci siamo persi
le variazioni d’ombra sul cielo di questo inverno
quante parole mancano a finire questa notte?
scrivo frenesie per distaccarmi dal tuo tocco
cerchi un profilo che non esiste
voglio solo parole
tesori segreti di parole
da spendere in un profilo meno distante
e finalmente tornare
a sorridere al sole dei tuoi perché

Cento giochi di pelle

Quanto una forma che esplode
nel dimenticare le fattezze
le schegge e fili di perle
tutta poesia da salvare

nascondere agli occhi
e tatuarla nel fondo di un bicchiere
per arrivar sempre alla fine di un dubbio
gentili e poco uguali
le fantasie di un giorno
come sale sbagliato
finestre da chiudere
contro un freddo presente
Illumina l’esterno del mondo
come un palmo della mano
che si infiamma al desiderio
ipocondrie da sani di mente
siamo il dubbio della certezza
ma non più
niente sarà come domani
nulla come sempre
per un solo istante
di libero arbitrio

Le visioni del cieco

Manca l’acqua nelle vene
fiumi insistenti di parolieri che assaggiano con le mani
diversi temi per ogni parto
furie docili

per maschere da pitturare
è un gioco da bambini
da fortune scalze
come una stagione che attende il frutto
pensandosi completa
fisiche senza corpi galleggianti
timori e certezze
inventati solo per dividere le acque
qualunque bibbia potrebbe dirvelo
aggiungerò pagine alla fine
per raccontare nuove parabole
i samaritani diffidenti
la prostituta contenta
e tutti quegli attimi
che si perdono
collassano sui propri sogni
scavando fosse comuni
per i ricordi
che tengono nel portafoglio
come se fossero
la scusa di un figlio

Ladri di nebbia

Veggenti da diffusione
un loto in fiamme sulle speranze de-costruite
e mentre rubiamo nebbia
raccontiamo storie ai riti silenziosi

quelle malattie senza ponti
tra noi e la mano
il tocco come salvia delicata
ricette quotidiane
perfette
ingredienti semplici
ma assolutamente necessari
ognuno per colmare
un infinito vuoto disordinato
urtiamo le ombre
chiediamo scusa a chi dovrebbe apparire
sensazioni
conclusioni
fortificazioni
e da ladri
diventiamo ricettatori di vita decente

Quello che è importante alle mie dita

Un filo di seta con lettere colorate
appese lungo la corsa
ballerina su punte di cristallo
danza sulle dita

questo è importante

Importante è toccarti i passi
lacerare le speranze
bendarle di fronte al plotone
senza ultimo desiderio

E’ importante avere tuorli d’oro
cestini di pane caldo
una faccia pulita
e una mano sporca
questo è importante

Distruggere roseti
piantare scale di vetro
per trovar un paradiso in rovina
per bancarotta strategica
è importante per le mie dita
sapere a quale polvere
dedicare lettere e solchi

E’ importante non ricordare
mangime per far crescere ali alle intenzioni
le solite usanze pagane
delle preghiere delle nostre dita
monaci silenziosi
giudici inesorabili
palati digeribili
e sensazionalismo da bancarella

Quello che è importante alle mie dita
non lo conosco
lascio che tocchino
che cerchino
tutto ciò che potrebbero amare

I doppiatori di vita

Parli?
Parli più forte!
io muovo le labbra
lei dica ciò che sogno

dica 33 al settimo minuto
rintocchi di tempo scaduto
e suggerimenti intenzionali
vuoi una speranza?
ne posso scrivere di meravigliose
ma come avresti fatto senza le mie parole?
come puoi sapere di che colore è un tuo desiderio
se non lo hai mai colorato prima?
Sono il tuo doppiaggio
la voce profonda o sensuale delle tue domande
ed io chiuso in questo ristretto universo
guardo la tua vita
la ricompongo come un sudario
e te la rendo imperfetta ma felice
è acqua che scorre
senza stagnare nella tua
impietosa mancanza di suoni
i tuoi silenzi
sono le urla che non ascolti
rumori di fondo per una vita
che non hai mai voluto provare
abbandonata ancor prima di provarci
e così facendo
camminerai come una maledetta preghiera
illudendoti di aver sognato di vivere

Perdonami

Perdonami se ti penso… se ti rinchiudo in un piccolo infinito piacevole dubbio… ti limito, come tener tra le mani una cometa bambina. Hai molte più luci e colori di quanto il mio cuore vuole pensarti…. sei molto più di ogni istante di questo sole che scalda…. per questo perdonami.. se non so pensarti con tutto l’infinito che meriti